TAR LAZIO: sì alle prove suppletive in condizioni di sicurezza sanitaria

TURI: adesso decisioni rapide e condivise per una scuola pronta il 1 settembre
Concorso straordinario: una storia infinita di contrapposizioni ideologiche fuori dalla realtà

Quando ci saranno le condizioni di sicurezza sanitaria dovrà essere predisposta una sessione suppletiva del concorso straordinario.

Questa la pronuncia del Tar Lazio che ha accolto i ricorsi [continuando sulla linea interpretativa già assunta in analoghi casi – ordinanza sez. III bis n. 7199/2020 confermata da CDS ord. n. 7145/2020] e disposto l’effettuazione di prove suppletive quando sicure dal punto di vista sanitario.


E’ un ulteriore prova del fallimento del sistema dei concorsi che il precedente Governo aveva imposto contro ogni ragione logico-giuridica – è il commento alla sentenza del Tribunale amministrativo del segretario generale Uil Scuola, Pino Turi.

Si è voluto contrapporre a posizioni ideologiche la realtà dei fatti, che ora non può più essere ignorata – aggiunge Turi – e che pone all’attuale Esecutivo, e al ministro Bianchi, la decisione su iniziative straordinarie ed urgenti per fare fronte a situazioni altrettanto straordinarie, colpevolmente sottovalutate.
Al momento la correzione, che si sta svolgendo on line, pone profili di possibili illegittimità che, inevitabilmente, saranno foriere di contenziosi come è ormai consuetudine per i concorsi del Mi, come quello dei docenti magistrali e dei dirigenti scolatici, per i quali restano incertezze e contenziosi che pesano sul regolare avvio dell’anno scolastico.


Smettere di inseguire le contraddizioni di questi mesi – che, precisa Turi, non possono essere catalogate come «narrazioni sindacali di carattere corporativo», significa prendere atto della situazione concreta in cui versa la scuola.

E’ sui fatti concreti, non sulle narrazioni, che vanno prese le misure necessarie per la scuola e il suo personale.
L’intesa di Palazzo Chigi, offre il tono del dialogo che andremo a perseguire: serviranno decisioni rapide e condivise per consentire a tutti i docenti e a tutti i lavoratori della scuola – magari tutti vaccinati, osserva Turi – di essere ai loro posti di lavoro già dal prossimo 1°settembre.
Obiettivo in linea con gli impegni assunti dal presidente Draghi, in sede programmatica al Parlamento.