L’infinito rebus giudiziario del concorso per dirigenti

Ora il ministero inventa le gerarchie delle riserve.
Sistema che rischia di immobilizzare tutto.

Questo modo di procedere provocherà un effetto domino disastroso.
La burocrazia e le procedure non possono andare contro il buon senso.

Tutti i candidati che si trovano in posizione utile per essere nominati devono prendere servizio il primo settembre.

Il concorso per i dirigenti scolastici non finisce di riservare sorprese: stavolta il fatto è quasi sbalorditivo.
Si fa l’elenco delle ammissioni con riserve delle riserve, quando ufficialmente, pur non entrando nel merito, il Consiglio di Stato ha già stabilito che l’interesse prevalente è quello pubblico, anche in presenza di legittimi diritti soggettivi.
Pensare di accantonare centinaia di posti rischia di rendere vana l’intera organizzazione del dopo concorso, mettendo l’intero procedimento in mano a ricorsi.
Un risultato che immobilizza tutto, con il rischio di un successivo effetto domino disastroso, con risultati inimmaginabili in termini di ricorsi e controricorsi.
Non si possono creare gerarchie tra le riserve. Tutti i candidati che si trovano in posizione utile per essere nominati devono prendere servizio il primo settembre.
La burocrazia e le procedure non possono andare contro il buon senso – chiarisce il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi.
Se le procedure amministrative giudiziarie non fossero superabili dalla prassi – mette in evidenza Turi – il ministro e il governo sono invitati ad agire legislativamente anche in virtù dell’annunciato decreto legge che dovrebbe essere presentato a breve.
Si potranno così anticipare i tempi di un film già visto: giocare d’anticipo per trovare i rimedi per legittimare le posizioni dei canditati, sia vincitori con riserva ‘uno’, sia quelli con riserva ‘due’, sia coloro che ancora hanno in piedi un ricorso. Si dovrebbero evitare strade percorse negativamente nei concorsi precedenti, insieme agli effetti che ancora oggi influiscono pesantemente sul sistema.
Nel dettaglio – mette in evidenza la responsabile del Dipartimento Dirigenti della Uil Scuola, Rosa Cirillo- l’inserimento in graduatoria di merito per tutti, riserverà per alcuni un asterisco, il che significa scegliere la regione in cui il posto viene ‘congelato’, in attesa che il giudice si pronunci.
Il concorso ha già subito difficoltà e ricorsi tali da mettere in pericolo la nomina stessa dei candidati – continua Cirillo – e l’amministrazione ha utilizzato, in difesa del concorso, la motivazione di “urgenza” e di “utilità pubblica” che non può essere dimenticata per chi ha comunque dimostrato di aver superato tutte le prove del concorso con competenza e conoscenza e che non possono essere disperse in questo momento, tanto da inserirli nella graduatoria di merito con il proprio punteggio delle prove e dei titoli.
Procedendo all’accantonamento dei posti spettanti si lasciano altrettante scuole, ancora senza dirigente.
In pratica, mettere in riserva e dunque bloccare di fatto la situazione di malcapitate scuole – sottolinea Rosa Cirillo – significa iniziare l’anno scolastico con ulteriori reggenze la cui durata non è prevedibile.
Il risultato è ancora una volta quello di far pagare alle scuole il costo di disservizi, che il buon senso può prevenire.